Un saluto a tutti! Oggi vi presentiamo un’altra nostra
esperienza culinaria in un ristorante. Questa volta siamo stati in provincia di
Bologna, a Pieve di Cento, al Ristorante Buriani (via Provinciale Bologna 2/A). Abbiamo trovato il posto
cercando su internet e lo abbiamo notato perché nel sito era presente tutto il
menù d’autunno: la cosa che ha catturato la nostra attenzione è stata
l’originalità degli abbinamenti e la complessità dei piatti. Spinti anche dalla
curiosità di verificare se questi accostamenti fossero solo attraenti sulla
carta o fossero davvero azzeccati, abbiamo deciso di concederci un piccolo
sfizio e provare direttamente questi piatti.
Quindi, un venerdì sera prenotiamo e andiamo a cena (vi consigliamo
la prenotazione, perché il ristorante ha pochi posti a sedere). Entrando
l’impressione che si ha è di un posto molto curato ed elegante, ma comunque
senza eccessi e fronzoli. Il personale è molto gentile e attento. Fra le
accortezze vi è una vellutata di carciofi e patate servita come entrata prima
delle nostre ordinazioni. La cosa è stata molto apprezzata, anche perché era
effettivamente molto buona e le patate la rendevano morbida come deve essere.
Anche il cestino del pane ci ha fatto un’impressione
positiva, infatti c’erano diverse tipologie di “pane: grissini al finocchio,
girelle al sapore di pizza, panini all’uvetta, focaccia con pomodorini e olive…tutto
indice di attenzione al dettaglio.
Le nostre ordinazioni sono state:
2 antipasti
-
Seppie con crema spumosa alla zucca e colatura
di alici.
-
Cadono le foglie: crema di sedano rapa, terra ai
porcini e foglie miste.
2 primi
-
Spaghetti alla ricciola, limone capperi e
caviale di olive.
-
Risotto alla zucca, anice stellato e anatra
confit.
1 dolce
-
Profumo di uomo. Crema al tabacco e vaniglia,
muschio, sandalo e bergamotto.
Seppie con crema spumosa alla zucca e colatura di alici.
L’occhio è pienamente appagato dalla composizione. Sul un
piatto rettangolare molto elegante è stata stesa la spuma di zucca con la
colatura di alici e sopra di esse sono adagiate due seppie grigliate: semplice
ma molto bella. Quando avevamo ordinato avevamo avuto un po’ paura perché in
questi piatti la zucca rischia di essere troppo dolce e “uccidere” gli altri
sapori, ma non è stato questo il caso, perché, secondo noi grazie alla colatura
di alici, il sapore della zucca era stemperato e risultava piacevolmente
delicato. Sulle seppie nulla da dire: buone e morbide. Nel complesso quindi un
piatto ben riuscito, anche se la nostra preferenza è stata per altre portate!
Cadono le foglie: crema di sedano rapa, terra ai porcini e
foglie miste.
Il piatto è davvero molto coreografico: sul piatto è versata
una vellutata ottenuta col sedano rapa; sopra i funghi chiodini e le foglie di
misticanza condite con un ottimo olio extra vergine di oliva, tutto coperto da
un crumble ai porcini. Secondo noi il punto forte di questo antipasto era il
fatto che i sapori erano perfettamente studiati e se si aveva l’accortezza di
prendere un po’ di ogni cosa nella stessa forchettata, il gusto era
perfettamente equilibrato e delizioso: i funghi molto saporiti in contrasto con
la delicatezza del sedano rapa, il croccante della briciole del crumble con la
morbidezza della vellutata, il tutto accompagnato dalla freschezza della
misticanza… questo antipasto secondo noi merita davvero un 9!
Spaghetti alla ricciola, limone capperi e caviale di olive.
La cura della presentazione viene confermata. Gli spaghetti
sono raccolti al centro del piatto con i capperi, la ricciola, e sopra a tutto
il caviale di olive; attorno qualche altro pezzetto di ricciola e una
spolverata di polvere di cappero. Non appena lo assaggiamo, scopriamo che
questo piatto ha veramente un sapore deciso, ma comunque non pesante: lo
abbiamo continuato ad apprezzare fino alla fine senza stancarci! Non ci viene
in mente altro che fare i complimenti per la scelta di questo condimento: la
ricciola è un pesce saporito e fresco, giusto per i capperi e le olive
anch'essi saporiti e intensi.
Risotto alla zucca, anice stellato e anatra confit.
Prima di parlare di questa pietanza dobbiamo premettere che
il risotto è il cavallo di battaglia della mia collega ingegnere! Quindi quando
si tratta di riso, siamo sempre molto critici! In questo caso non abbiamo
trovato nessun difetto perché il riso era cotto al punto giusto e la cremosità
era perfetta. L’anice stellato è un sapore forte, che si trova in certi punti
del piatto e stacca dal sapore continuo della zucca; l’anatra, che è una delle
mie carni preferite, è qui ancora più sapida di quanto sono abituato, forse
dovuto alla cottura confit. Nel complesso comunque questo piatto è passato
forse un po’ in secondo piano, non tanto perché mancasse di qualche cosa, ma
piuttosto perché gli spaghetti e l’antipasto di terra ci hanno colpito di più.
Prima del dolce ci viene servito un semifreddo alla vaniglia
con pistacchi, miele e pepe di Sichuan; questo “antipasto al dolce” è
un’ulteriore conferma alle nostre buone impressioni e giustifica, insieme al
tipo di piatti e accostamenti gustati, il costo non proprio economico della
cena.
Profumo di uomo.
Crema al tabacco e vaniglia, muschio,
sandalo e bergamotto.
Partiamo col dire che ci siamo trovati spiazzati davanti alla
carta dei dolci, tutti molto originali e in grado di attrarre l’attenzione, se
non per il nome, per la particolarità degli ingredienti. Scegliamo questo dolce
perché alla mia collega ingegnere piacciono molto i profumi speziati con tracce
di sandalo.
Il piatto è una composizione. Su un piatto rettangolare nero
opaco si ha da un lato un rettangolo (a dire il vero un parallelepipedo) di
crema al tabacco con sopra le briciole di due diversi crumble, uno al
bergamotto (verde) e uno al sandalo (marrone) e dei cubetti di gelatina;
dall'altro lato una pallina di gelato alla vaniglia con un biscotto al
cioccolato. Il cameriere, non appena ci serve questo magnifico dolce, ci spiega
quali sono le diverse parti e ci porta una bottiglietta contente delle essenze
naturali (e dunque edibili) di sandalo, bergamotto e muschio; dopo averci
spiegato il dolce spruzza un po’ di essenza su di esso e ci lascia il profumo lasciandoci
liberi di usarla ancora a nostra discrezione.
La crema è a metà fra una crema pasticciera e una mousse,
una consistenza molto particolare. Sopra i due diversi crumble e le gelatine la
rendono profumata e ci spingono a gustare questo dolce con lentezza. Per quanto
riguarda l’altra parte del piatto, il gelato, supponiamo fatto anch'esso dal
ristorante, sa veramente di vaniglia; il biscotto al cioccolato (una sorta di
lingua di gatto), croccante e non dolce, è perfetto e svolge un po’ il ruolo di
una cialda.
Alla fine della cena abbiamo preso un ottimo caffè che ci è
stato servito con una selezione di dolcetti: mandorle, nocciole e scorzette di
arancia ricoperte di cioccolato fondente.
In conclusione possiamo dire che il dolce era ottimo e lo
mettiamo insieme all'antipasto di terra e agli spaghetti alla ricciola nella
nostra selezione di piatti per comporre una cena da favola!
A presto pubblicheremo la nostra versione di questi
pietanze, cercando di modificarle e di variare gli accostamenti, e rimanendo
ben consapevoli che il merito di questa cena sta nell'originalità e negli
accostamenti di sapori!
davvero interessante! non è nemmeno troppo lontano quindi lo proverò volentieri!
RispondiEliminaSi te lo consigliamo...appropriato quando si vuole mangiare bene e provare qualcosa di particolare! Un bacio!
EliminaDa Napoli è un po' lontanuccio ma segno il nome e me ne ricorderò! Grazie per la recensione, inutile dire che sono attirata in particolar modo dai dolci! Meravigliosi! :D Un abbraccio, buona serata :) :**
RispondiEliminaGrazie vale!Eh si è un po' i lontano, ma non si sa mai giusto? Un bacio!
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