Buona giornata a tutti!
Oggi finalmente abbiamo la
possibilità di postare la nostra versione delle pizze gustate alla pizzeria
Saporè di Renato Bosco. Per chi volesse rivedere la recensione, questo è il
link:
Iniziamo col dire che la realizzazione di queste pizze è
stata piuttosto travagliata! La prima difficoltà che ci ha costretto a rinviare
di diversi giorni è stata un’infezione ai reni che ha colpito la mia collega
ingegnere: alcuni giorni di febbre alta e i seguenti di spossatezza ci hanno
impedito di metterci all’opera. Per fortuna a forza di antibiotici si
l’infezione è passata e dopo qualche giorno siamo riusciti ad impastare! Ma le
avversità non sono finite qui: quando finalmente avevamo fatto l’impasto e lo
avevamo già fatto lievitare, abbiamo avuto un inconveniente col forno a legna:
la canna fumaria ha preso fuoco! Infatti avevamo optato per andare da me a
cuocere la pizza nel forno a legna, visto che ce l’ho a casa e non lo usiamo
mai! Quando stavamo scaldando il forno per raggiungere la temperatura giusta
per la cottura della pizza, un rumore anomalo ha iniziato a provenire dalla
parte alta del camino, molto simile a un soffio, ma molto intenso, e ci siamo
accorti delle fiamme nella canna fumaria. Per fortuna siamo riusciti a
intervenire in tempo chiudendo la saracinesca del camino e spegnendo il forno! Probabilmente
la causa è stata il fatto che la pulizia fatta a inizio stagione non è stata
effettuata molto bene dallo spazzacamino…quindi, aggiungiamo la fiamma alta e
il disastro era pronto! Comunque non ci siamo fatti fermare da queste
difficoltà, abbiamo dovuto cuocere la pizza nel forno elettrico, ma alla fine
siamo arrivati a un risultato che ci ha fatto sentire davvero molto
soddisfatti!
Abbiamo fatto un’impasto ad alto grado di idratazione: il
risultato è stata una pasta dalla sofficità unica, la stesura è semplicissima e la leggerezza è altrettanto
sconvolgente! Con questa ricetta abbiamo preparato un panino da hamburger, una
pizza tonda e l’aria di pane. Unica nota: l’aria di pane a nostro giudizio
andava fatta lievitare di più per poter ottenere un’alveolatura evidente come
quella mangiata in pizzeria.
Il secondo impasto al palato è un po’ meno sensazionale, ma
risulta un ottimo compromesso per ch cerca una pizza veloce da fare, anche
senza l’utilizzo dell’impastatrice, ma altrettanto leggera e soffice.
Per la farcitura abbiamo imitato quelle proposte da Renato
Bosco, ma interpretandole alla nostra maniera: il crunch è stato fatto
utilizzando ingredienti Trentini (al posto di quelli veneti usati da Saporè),
la pizza tonda è stata proposta anche da noi in versione vegana, ma cambiando
le verdure utilizzate, l’aria di pane invece presenta due ingredienti tipici
della nostra regione, l’Emilia Romagna.
Il panino invece è stata una nostra invenzione!
Di seguito vi proponiamo le ricetta e vi postiamo diverse
foto fatte in maniera un po’ frenetica mentre sfornavamo e infornavamo! A
presto!